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momento sul territorio nazionale, in grado di lavorare oltre al caffè
anche grossi quantitativi di orzo. Attualmente l’impianto può contare
su 24 sili di stoccaggio per un totale di 1.000 tonnellate di caffè
verde, 4 tostatrici da 300 kg l’una, 4 sili di degassazione con una
capacita complessiva di 96 tonnellate, due miscelatori da 300kg e 8
linee di confezionamento con una capacità produttiva di 7.800 kg/h.
L’impianto è totalmente automatizzato e le fasi di lavorazione vengono
monitorate costantemente dai tecnici specializzati che di concerto
con il laboratorio chimico garantiscono standard qualitativi altissimi.
Tra i progetti realizzati che in questi anni hanno assunto sempre
maggiore importanza per l’azienda c’è certamente la nascita e la
crescita di for[me] Moak, una divisione totalmente dedicata alla co-
municazione. Un laboratorio in cui creare e sperimentare strumenti
di comunicazione alternativi ma sempre perfettamente riconducibili
all’identità Moak. La qualità del lavoro svolto da for[me] Moak è stato
riconosciuto anche da AIAP (Associazione Italiana Progettazione per
la Comunicazione Visiva) che l’ha voluta come partner per l’anno
2011, primo soggetto privato a cui l’ente si è legato. Proprio dall’of-
fcina For[me] esce il nuovo cucchiaino che sarà possibile vedere per
la prima volta presso lo stand Moak del salone HOST.
Le iniziative culturali di Moak non guardano solo al design, infatti il
concorso di narrativa “Caffè Letterario” quest’anno ha festeggiato la
sua decima edizione. Per l’occasione sono stati chiamati a comporre
la giuria i presidenti delle passate edizioni, venendo così a formare un
parterre prestigiosissimo di personalità del mondo della letteratura,
della critica e del giornalismo, come Walter Pedullà e Raffaele Nigro,
solo per fare due nomi. “Caffè Letterario” da sei anni è affancato da